Una serie di consigli per ottimizzare il wi-fi all’interno dell’abitazione. Nel 99% dei casi infatti il problema non è della rete internet, come possono pensare molte persone, ma proprio della rete wireless. Modem vecchio, di bassa qualità, posizionato o configurato male. Ecco come risolvere. Dopo anni di attesa è finalmente arrivata la fibra FTTH a casa. Fibra vera, non quel surrogato fibra rame che gli operatori continuano a pubblicizzare come fibra. Quel piccolo cavo trasparente arriva fino all’appartamento e può portare una quantità di dati elevatissima. Oggi il 90% dei problemi di connessione in una casa sono dovuti non tanto alla rete internet quanto al wi-fi e alle scelte fatte dalle persone. Per molti questi concetti saranno banali, ma crediamo di non fare del male a nessuno se riprendiamo alcuni consigli sulla connessione in casa che, ci siamo resi conto, non sono poi così scontati.
Un esempio: siamo stati contattati da persone che si lamentano perché la connessione FTTH da 1 Gbps va a 300 Mbps, ma la misurazione è stata fatta con un tablet. Oggi molti misurano la velocità della loro connessione usando dispositivi che possono essere smartphone o notebook, ma così facendo non misurano la banda che arriva realmente in casa, quella che gli viene venduta dal provider, misurano solo la banda disponibile in casa tramite un particolare dispositivo. Allo stesso modo molti non si rendono conto che non si può usare il Wi-fi per misurare la velocità della propria connessione ad Internet: serve il cavo.
Consiglio numero 1: il cavo è meglio del wi-fi
Il cavo ethernet è una soluzione decisamente più sicura e affidabile del Wi-fi. Ogni router, anche quelli degli operatori, dispone di 4 porte sul retro che sono semplici porte di rete capaci di condividere la connettività senza troppe configurazioni. Basta collegare un cavo tra il router e il dispositivo che si vuole connettere. Se il modem è vicino al televisore, alla console o ad un computer fisso meglio utilizzare il cavo. Il funzionamento sarà immediato.
Consiglio numero 2: il modem può far la differenza
La velocità massima di una rete wireless non può essere superiore a quella del suo modem router, quindi la scelta del modem router è fondamentale. Solitamente gli operatori offrono in comodato modem appena discreti, ma non tutti i modem che vengono dati, anche con una fibra che raggiunge 1 Gbps, sono poi in grado di permettere un collegamento reale a 1 Gbps tramite Wi-fi. I migliori modem Wi-fi, scusate il termine, sono orribili esteticamente: un modem wireless che deve gestire tanti dati ha per forza di cose tante antenne, e tante antenne stonano con un buon design. I modem che gli operatori danno sono un compromesso tra costo, design e prestazioni. Soprattutto costo. Un buon router costa caro, basta prendere il Netgear AX12 come esempio: sembra una astronave che fa venire i capelli in piedi a ogni padrona di casa, ma grazie alle due ali che nascondono le antenne permette di raggiungere 4.8 Gbps con rete wireless a 5 Ghz, è compatibile Wi-fi 6 ed è pure triband, quindi può gestire tre reti wireless contemporaneamente con una velocità massima (teorica) di 12 Gbps all’interno delle mura di casa. Un investimento da 470 euro, ma con un router simile si è certi che quello che arriva in casa viene anche ridistribuito in casa nel migliore dei modi. Esistono ovviamente alternative a buon mercato, sicuramente superiori a quelle degli operatori.
Consiglio numero 3: il dispositivo influisce sulla velocità
Quando si lancia uno speed test su fast.com, o su Ookla, la velocità che stiamo misurando non è quella della fibra che arriva in casa ma è quella massima del dispositivo che stiamo usando per fare lo speed test. E questo vale sia per un dispositivo collegato via cavo, sia per per un dispositivo collegato wireless.La velocità varia da dispositivo a dispositivo, e anche le schede di rete dei notebook non sono tutte uguali: alcuni notebook con processore lento non riescono a dare una lettura reale della velocità della rete, anche se la scheda di rete è una scheda da 1 Gbps. La stessa cosa vale per i moduli wi-fi degli smartphone: un test di rete su un Galaxy S20 offrirà una velocità ben più alta dello stesso test fatto, nello stesso identico punto della casa, con un vecchio smartphone. Uno speed test fatto con uno smartphone non restituisce mai un valore da prendere come riferimento.
Consiglio numero 4: il modem va posizionato correttamente
il modem andrebbe posizionato al centro della casa, non in un angolo, e soprattutto andrebbe tenuto lontano da oggetti metallici. La cucina per esempio è il peggior posto dove posizionare il modem. Il router non deve mai essere posizionato vicino ad un microonde, e soprattutto è meglio posizionarlo in alto, mai in basso. Da evitare anche nicchie, posti chiusi, armadi e posti dove arrivano tanti fili e tanti campi elettromagnetici. Infine, se un router ha due antenne, andrebbero posizionate in modo perpendicolare per una migliore copertura. Infine, se un router ha due antenne, andrebbero posizionate in modo perpendicolare per una migliore copertura.
Consiglio numero 5: attenzione al traffico (e al vicino)
Oggi la tecnologia Wi-fi usa due frequenze: 2.4 GHz e 5 GHz. Una rete a 2.4 Ghz ha velocità inferiori ma ha una portata maggiore, una rete a 5 GHz ha una portata inferiore ma può raggiungere velocità più elevate. Un segnale a 5 GHz inoltre è più sensibile agli ostacoli, ai muri di casa, è perfetto per gestire periferiche nella stessa stanza ma non per connettere un notebook ad un router se ci sono 3 muri tra i due dispositivi. Oggi i router più intelligenti riescono a creare una rete con un unico nome, e ogni volta, in base al dispositivo che si collega, decidono se fare una connessione a 5 Ghz o a 2.4 Ghz, questo a seconda delle condizioni di rete e del dispositivo connesso. Prodotti vecchi, con diversi anni alle spalle, potrebbero infatti essere sprovvisti di connessione a 5 Ghz e avere solo il Wi-fi a 2.4 Ghz. Il Wi-fi usa inoltre determinate frequenze che non sono occupate solo da noi: a 2.4 Ghz, infatti, ci sono anche i dati dei vicini di casa. Anche loro hanno un router, anche loro hanno bisogno di internet, anche loro usano i 2.4 Ghz. Come li usano i microonde, o il cordless, tutti dati che vanno ad intasare quella autostrada wireless che permette ai nostri computer e ai nostri smartphone di restare connessi. Questa autostrada ha diverse corsie, denominati canali: i modem solitamente scelgono in automatico i canali liberi, ma spesso questa selezione non è precisa, e siamo così costretti a viaggiare su canali trafficati dove andiamo più piano del previsto. Esistono diverse utility che permettono di scansionare tutti i canali visualizzando il traffico della rete: consigliamo Wi-Fi Analyzer per Windows e NetSpot per Mac o Windows. Grazie ad una visualizzazione grafica è possibile vedere quali sono i canali trafficati e quali liberi in un determinato punto della casa, la diffusione dello spettro e agire così di conseguenza. Si può infatti dire ad un notebook di non usare un canale scelto automaticamente, ma un canale specifico. Stessa cosa al router.
Consiglio numero 6: occhio ai software, sono importanti
Se arriva la fibra a 1 Gbps c’è banda per tutti, difficile andarla a saturare. Ma se abbiamo una connessione FTTC o ADSL il rischio che la banda non basti c’è. Una connessione che un operatore vende come fibra a 200 Mbps in realtà è una connessione che scarica dati a 200 Mbps (se va bene) ma che ha una velocità di upload, quindi di caricamento dei dati verso la rete, molto più bassa. Solitamente 20 Mbps, ma il valore reale potrebbe essere ben inferiore. Spesso non si naviga, o non si riesce a gestire una video chiamata, perché nonostante ci sia banda a sufficienza in download ad essere satura è la connessione in upload, quella che nessun operatore pubblicizza. Con una velocità di upload limitata, anche i singoli software fanno la differenza e anche la configurazione o la modalità di fruizione di un singolo programma può cambiare l’esperienza finale. Quando effettuiamo una video lezione con Zoom, ad esempio, il nostro computer scarica più flussi video per mostrare le webcam di tutte le persone connesse, e nello stesso momento carica un flusso video con la nostra webcam. Le visualizzazioni a “mosaico” consumano molta più banda della visualizzazione dove viene mostrata solo la persona che sta parlando. La presenza di un sistema come OneDrive o Google Drive, con cartelle sincronizzate in continuo, porta ad altro consumo, stessa cosa per la connessione alle vpn aziendali o l’uso di app in cloud, sono tutti elementi che consumano banda. Ci sono router che automaticamente distribuiscono la banda per le applicazioni che vengono definite ad alta priorità, o che permettono di impostare dispositivi per i quali la connessione è più importante di altri. Questa, soprattutto se la connettività è una ADSL o una FTTC, quindi una fibra mista rame, è spesso l’unica soluzione possibile per riuscire a fare una video chiamata di lavora anche se nella stanza di fianco c’è il figlio o il fratello che gioca online o che guarda un film su Amazon